sabato 1 agosto 2009

A DICEMBRE IL VIA AL PROCESSO AI DUE MAGNATI DELL’AMIANTO

http://www.mediapolitika.com/wordpress/archives/3254

IL PROCESSO - Forse per 2191 morti sarà fatta giustizia. Grazie ad una decisione epocale nel genere, il gup Cristina Palmesino ha rinviato a giudizio i due magnati dell’ amianto, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e l’anziano barone belga Jean Louis De Cartier De Marchienne, chiamati in causa per l’ operato delle fabbriche Eternit di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli.
I due imputati saranno processati a partire dal 10 dicembre di quest’anno per i seguenti capi d’accusa: omissione dolosa di cautele e misure di protezione e disastro doloso. Una vera e propria carneficina non solo per i lavoratori impegnati negli stabilimenti incriminati, ma anche per i residenti delle zone adiacenti alle fabbriche.
2289 le persone offese nel capo d’accusa: una mobilitazione generale che ha coinvolto le tre regioni interessate, Piemonte, Emilia Romagna e Campania, le province di Torino e Alessandria, i comuni piemontesi di Casale e Cavagnolo e il comune emiliano di Rubiera. Insieme ad alcune sigle di sindacati come Cgil e Cisl e alle associazioni quali il Codacons, Legambiente, Medicina democratica, l’Associazione familiari vittime amianto Casale e l’Associazione italiana esposti amianto.
L’AMIANTO - L’amianto, da sempre utilizzato in Italia nelle attività di coibentazione e della produzione di manufatti in cemento-amianto e messo al bando soltanto nel 1992, ha fatto sì che, a partire dal 1983 il numero delle vittime della zona in questione e quello dei malati, aumentasse inesorabilmente anno dopo anno. L’inalazione dell’amianto causa infatti la comparsa di mesoteliomi, ossia il tumore della pleura provocato selettivamente proprio da questo materiali, e altri casi di tumori ai polmoni, esofago, laringe. Le malattie però non colpiscono soltanto i lavoratori direttamente coinvolti nella produzione, ma anche coloro i quali vengano esposti a contatti ambientali e domestici.
Il processo che si aprirà a dicembre sarà quindi un passo importante perché sotto accusa saranno posti i magnati delle multinazionali, coloro i quali riescono spesso ad arginare controlli e a porre in secondo piano non sola la sicurezza degli operai, ma anche quella dei cittadini e dell’ambiente, causando dei veri e propri disastri umani ed ecologici. Un processo atteso con impazienza e la cui sentenza potrebbe rappresentare una rivoluzione nel mondo giuridico.