lunedì 30 novembre 2009

5.000 flags for JUSTICE


http://asbestosinthedock.ning.com/profiles/blogs/5000-flags-for-justice

On December 10th, in occasion of the first public hearing of the lawsuit against Eternit, we'll ask the people of Casale Monferrato and Cavagnolo to expose the italian national flag with the word JUSTICE! on it. This is a civil right fight belonging to everybody and its message should be spreaded around the whole country.
The flags will be distributed at the Camera del Lavoro di Casale Monferrato from December 1st, the day of the public assembly and the candlelight procession.

mercoledì 25 novembre 2009

Strage amianto, se ne parla su RaiTre. Seicento bandiere tricolori distribuite in un solo giorno


http://www.ilmonferrato.it/articolo_cronaca.php?ARTICLE=3317281f1735c04306312313a3228e5c

Sono circa 600 le bandieri tricolori con la scritta «Eternit: giustizia» distribuite da sindacati e associazioni nella sola giornata di martedì, bandiere che il Comitato Vertenza amianto invita a esporre subito o al massimo a partire da domenica, quando in cità arriveranno le troupe televisive e i giornalisti italiani e stranieri che il 1° dicembre seguiranno l'assemblea della Associazione familiari vittime amianto e dei sindacati.

L'assemblea è stata convocata per coordinare la partecipazione alla prima udienza del processo penale contro i presunti responsabili della strage: il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga De Cartier.

Le bandiere sono disponibili presso la Camera del lavoro, le associazioni e i sindacati e l'invito è naturalmente a recarsi a ritirarle affinché la città esprima con forza anche visivamente la propria aspettativa di giustizia.

Anche lo sport in campo per la giustizia

Continua intanto l'adesione della società sportive che sulla maglia della squadra riporteranno la stessa scritta - «Eternit: Giustizia». Sono la Società Canottieri Tennis A1, il Casale Calcio, la Junior Casale Calcio, il Casale calcio femminile, il Volley Casale femminile, la Junior Basket Casale, la Handball Casale Pallamano e il Pontestura Calcio.

Tutte formazioni che hanno anche aderito alla fiaccolata che il 1° dicembre seguirà l'assemblea e a cui parteciparanno anche scuole medie e superiori.

Amianto e giustizia, se ne parla su RaiTre

Venerdì mattina infine Assunta Prato Ferraris, vedova di Paolo Ferraris, assessore e vicesindaco di Casale negli anni '90 e poi consigliere e assessore regionale, sarà intervistata da Fabrizio Frizzi durante la trasmissione «Cominciamo bene» che va in onda su RaiTRE alle 10.40, come esponente della Associazione familiari Vittime Amianto, di cui è fra i fondatori.

Aderite alla trasferta per la prima udienza

Prosegue intanto l'impegno per la trasferta del 10 dicembre, data in cui si svolgerà la prima udienza del processo penale. Attualmente si sta lavorando al pullman numero sette, ma l'obiettivo è di arrivare almeno a dieci pullman.

Anche qui lìinvito è ad aderire numerosi, per dimostrare con la presenza in aula la dimensione sociale della strage causata dall'amianto a Casale e nel territorio monferrino.

Massimiliano Francia

giovedì 19 novembre 2009

Decreto del Tribunale per l’udienza del 10 dicembre. Per la vedova di un operaio lo Stato è responsabile


http://www.cronacaqui.it/news-il-premier-berlusconi-citato-a-giudizio-nel-processo-eternit--_28945.html

TORINO 19/11/2009 - Il presidente del Consiglio in tribunale per il processo Eternit. Lo Stato «responsabile civile» per le migliaia di morti dell’amianto. Uno scenario sconvolgente, che però diventa realtà con l’atto di citazione firmato dai giudici Giuseppe Casalbore, Fabrizia Pironti, Alessandro Santangelo.

Ecco il testo della citazione, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa: «Il Tribunale di Torino ordina la citazione della presidenza del consiglio dei ministri, nella persona del presidente pro tempore, per l’udienza che si terrà il 10 dicembre 2009». E l’espressione “pro tempore” sostituisce la più consueta “in carica”, dunque la citazione sarebbe indirizzata niente di meno che a Silvio Berlusconi.

La presidenza del Consiglio, quindi, è citata quale responsabile civile nella questione Eternit. A richiederla era stata la vedova di un abitante di Casale Monferrato che aveva lavorato a lungo nella filiale locale della multinazionale, deceduto nel 2006. La donna, assistita dall’avvocato Ezio Bonanni, nella sua istanza asserisce che «lo Stato italiano» è responsabile «per non avere adottato i provvedimenti necessari a garantire il rispetto dei principi costituzionali e l’attuazione delle specifiche rispettive Cee in materia di tutela della salute dei lavoratori» e chiede che «sia condannato in solido con gli imputati al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali».

Alla sbarra per i 3mila decessi causati dall’esposizione all’amianto ci sono il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis de Cartier de Marchienne, proprietari dell’Eternit. L’avvocato Bonanni, a sostegno della tesi della sua cliente, aggiunge che «se ci fossero stati dei controlli il disastro non si sarebbe verificato».
Rimane da intendersi su quale sia, eventualmente, il governo responsabile nei decenni di attività dell’Eternit, soprattutto considerando che le direttive Cee sono decisamente più recenti. Chiaramente pare che la citazione dell’attuale presidenza sia soprattutto in rappresentanza dello Stato stesso.
a.mon.

A RISCHIO LA VERTENZA PER LE VITTIME DELL’AMIANTO

(ma.nav 19/11) - La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Lino Rava, esprime grande preoccupazione in merito al testo del decreto legislativo sul processo breve, che prevederebbe l’estinzione, per violazione dei termini di durata ragionevole del processo, anche per reati in materia di sicurezza dei lavoratori, tra cui quelli relativi alle vittime dell’amianto e dei malati cronici dei dipendenti dell’ex Eternit di Casale Monferrato.
Il ddl contenente misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, recentemente presentato dal Governo, prevede, per i processi per i quali la pena edittale risulta inferiore ad un massimo di dieci anni di reclusione, il non doversi procedere per estinzione del processo stesso, per violazione dei termini di durata ragionevole del procedimento identificati in due anni per grado di giudizio. Lo scorso 6 aprile si è svolta la prima udienza preliminare del processo contro l’Eternit di Casale, azienda produttrice di manufatti in amianto accusata della morte di quasi 3 mila lavoratori uccisi dalle polveri del metallo dal 1983 ad oggi. “La proposta formulata dal Governo – interviene il presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi – potrebbe riguardare anche i reati in materia di sicurezza dei lavoratori dell’Eternit, finendo per comportare pesanti ripercussioni sulla vertenza in sede civile per il riconoscimento dei danni subiti. Questo renderebbe vani anni di lotta da parte dell’associazione dei famigliari delle vittime dell’amianto, in quella che è stata una lunghissima vertenza che ha visto coinvolti anche gli enti locali e le associazioni sindacali”.

PROCESSO AMIANTO: "PRODI E BERLUSCONI TESTIMONI"

http://www.cnrmedia.com/notizia/newsid/6668/processo-amianto-a-giudizio-prodi-e-berlusconi.aspx

“Chiederò che siano sentiti come testimoni Prodi, Berlusconi e chi prima di loro non ha fatto nulla per evitare migliaia di morti sul lavoro”. Lo dice a CNRmedia l’avvocato Ezio Bonanni che rappresenta alcuni familiari delle vittime di Casale Monferrato. Il tribunale di Torino ha ordinato in giudizio la presidenza del Consiglio dei Ministri proprio a seguito di una richiesta eseguita da Bonanni. La citazione era stata richiesta dalla vedova di un cittadino di Casale Monferrato (Alessandria) morto nel 2006 per le conseguenze - secondo l'accusa - dell'esposizione all'amianto lavorato nella filiale cittadina della multinazionale Eternit. “Chiediamo allo Stato di risarcire i danni per non aver fatto applicare le sue stesse leggi. Che l’amianto fosse nocivo si sapeva dai primi del ‘900 e la prima legge in materia risale addirittura al 1943, la 455. Al legislatore, e quindi allo Stato, era noto il rischio amianto. Ma nessuno ha fatto nulla per decenni. Anzi, l’indulto approvato dal governo Prodi ha influito sulla posizione degli imputati. E allo stesso Prodi vogliamo chiedere se è vero che ci siano stati dei contatti con gli imputati e se questi contatti abbiano influito sul provvedimento per l’indulto”.

domenica 15 novembre 2009

A Casale la maledizione dell'amianto: ne ha uccisi moltissimi per ottant'anni

da Il Nostro Tempo di domenica 15 novembre 2009

Neanche l’ultima guida del Touring ne parla, ma a Casale Monferrato, accanto al Castello, al Duomo, alla Sinagoga, al palazzo Anna d’Alençon c’è un monumento di archeologia industriale che una citazione la meriterebbe, eccome: le vestigia di una fabbrica che per ottant’anni, dal 1906 al 1986, anche se fuori Casale pochi ne hanno scritto e parlato, ha drammaticamente segnato la storia della città. È ciò che rimane dell’«Eternit», la fabbrica del noto, omonimo prodotto per l’edilizia.

L’«Eternit» a Casale ha lasciato di sé un pessimo ricordo. Ciò che essa produceva era un composto di cemento e di amianto che sarebbe stato innocuo, anzi benefico, se non avesse contenuto appunto l’amianto, che, oltre ad essere uno dei più pericolosi agenti cancerogeni che si conoscano, è causa di altre gravi malattie professionali, asbestosi compresa, soprattutto alle vie respiratorie. Con l’amianto hanno dovuto fare i conti non solo i lavoratori, dagli operai agli impiegati ai dirigenti dell’«Eternit», ma tutta la città. Sono infatti morti di tumori al polmone, e più in generale di affezioni indotte dall’amianto, non solo dipendenti dello stabilimento, ma anche, e forse soprattutto, persone che all’«Eternit» non hanno mai lavorato. Mentre l’asbestosi e i tumori al polmone e alla laringe hanno colpito quasi esclusivamente i lavoratori «Eternit», i casi di morte per mesotelioma pleurico, un tumore specificamente causato dall’amianto, hanno riguardato per i due terzi del totale persone che non hanno mai avuto rapporti professionali con la fabbrica.

Ma che cos’è l’amianto? È un minerale suddiviso in varie sottospecie di silicato di magnesio che si presenta in forme filamentose. Se viene a contatto con le vie respiratorie provoca quasi sempre gravi malattie broncopolmonari e in particolare una gravissima forma di tumore, il mesotelioma pleurico, che, oltre ad essere inguaribile è anche difficilmente curabile, al punto che porta rapidamente a morte per soffocamento. Le malattie da amianto poi hanno un lunghissimo periodo di latenza e manifestano i loro tragici effetti anche dopo decine di anni.

Perché a Casale patologie amiantifere hanno colpito anche non lavoratori dell’«Eternit»? Perché, per varie ragioni, l’amianto si è diffuso in tutta la città. Ad esempio: l’amianto, tutto di importazione, veniva trasportato dalla stazione ferroviaria alla fabbrica dapprima con un trenino e successivamente con autocarri, l’uno e gli altri con cassoni scoperti, che percorrevano la parte nord-occidentale della città. Il carico e lo scarico dell’amianto avveniva all’aperto, si diffondeva nell’aria e veniva a contatto con l’apparato respiratorio anche di persone non direttamente impegnate nello stabilimento. Inoltre, i residui del minerale contenuti negli abiti di lavoro dei dipendenti contagiavano anche i loro familiari.

Chiarisce il prof. Leonardo Santi, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova: «Le fibre di amianto lunghe e tortuose sono le meno dannose, mentre veramente pericolose sono quelle piccole e lanceolate. Penetrano nei polmoni provocando una fibrosi, poi arrivano alla pleura, generando una neoplasia, il mesotelioma pleurico appunto, che non lascia speranze».

Bruno Pesce prima, e successivamente Nicola Pondrano, entrambi segretari della Camera del lavoro di Casale e componenti il Comitato vertenza Amianto (cui aderisce anche l’Associazione vittime dell’amianto) e con loro molti altri sindacalisti non solo della Cgil, si sono impegnati allo stremo per liberare i lavoratori dell’«Eternit» e l’intera città di Casale dai pericoli dell’amianto. I loro appassionati interventi verso il mondo scientifico e politico hanno condotto nel 1986 alla chiusura dell’azienda e, nel 1992, alla legge che non solo ha vietato il totale impiego, l’importazione e l’esportazione dell’amianto, ma ha anche dettato norme per la decontaminazione dei siti inquinati.

Sarebbe però illusorio pensare che il problema amianto sia definitivamente risolto. La dottoressa Daniela De Giovanni, oncologa all’ospedale di Casale, allunga lo sguardo: «Il problema vero di Casale oggi». sostiene, «è rappresentato dai manufatti di cemento amianto. Nei prossimi anni il loro deterioramento e gli interventi di bonifica spontanea, prevedibilmente inadeguati, provocheranno una spaventosa dispersione di fibre d’amianto. Ciò causerà nei decenni venturi un aumento dei casi di mesotelioma tra il 30 e il 40 per cento. Purtroppo i casi di mesotelioma crescono tra le persone in età tra i 30 i 40 anni che furono esposte all’amianto da ragazzini, quando il sistema immunitario era meno in grado di fornire difese».

Come è noto, una delle ragioni per le quali la gente della Valle di Susa si oppone alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità, o ad alta capacità (Tav o Tac, a seconda delle convenienze di chi le sostiene) e del nuovo tunnel del Frejus, è che gli scavi che si effettueranno per realizzare le due opere emetteranno enormi quantità di rocce contenenti uranio e amianto. Le fibre di quest’ultimo, se immesse nell’atmosfera per effetto degli scavi, produrranno gravi danni alla salute pubblica. Basta riflettere sul caso di Casale Monferrato per convincersi che i valsusini hanno ragioni da vendere. Il rischio per la Tav o la Tac è, come accade all’«Eternit», di vedersi recapitare una valanga di citazioni in giudizio con richieste di indennizzi per le morti da amianto.

E a Casale, intanto, le tristi aspettative della dottoressa De Giovanni hanno trovato una conferma qualche giorno fa. Il mesotelioma pleurico, il "killer" dell’amianto, ha ucciso un uomo di 66 anni, vicedirettore di banca in pensione, che non solo non ha mai avuto niente a che fare con l’«Eternit», né per lavoro né per vicinanza residenziale alla fabbrica, ma che da giovane abitava addirittura a Popolo. Una frazione di Casale distante due chilometri dal capoluogo.

Giorgio Bobbio

venerdì 6 novembre 2009

E' emergenza per 75 mila ettari contaminati

http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=25410

Sono numeri da emergenza nazionale quelli che emergono dal Rapporto sullo stato del risanamento dei siti inquinati da amianto in Italia: ci sono 75mila ettari di territorio contaminato da fibre di amianto che, in attesa della bonifica dei siti, continuano a mettere a rischio la salute dei cittadini, e oltre 9mila casi di mesotelioma pleurico riscontrati in Italia dal 1993 al 2004. I dati emergono da "Liberi dall'amianto", il dossier di Legambiente presentato a Torino, nel corso della seconda conferenza nazionale non governativa "Amianto e giustizia", promossa da un vasto cartello di associazioni tra cui AIEA (associazione italiana esposti amianto), Legambiente, Medicina Democratica nazionale e Isde (Medici per l'Ambiente), alla quale hanno aderito anche le sigle sindacali CISL, FIM CISL, CUB, COBAS, CGIL, FISMIC, FIOM CGIL.

"Numeri da vera e propria emergenza nazionale, che indicano con chiarezza i rischi per una parte dei cittadini nel nostro Paese, che vivono in quei 75mila ettari di territorio interessati dalla presenza dell'amianto e inseriti nel Programma nazionale di bonifica del Ministero dell'ambiente", rileva l'associazione, che ricorda come "ci sono ampie porzioni di province come quella di Alessandria - con Casale Monferrato e 47 comuni limitrofi costruiti con l'amianto -, città come Napoli (a Bagnoli) e Siracusa caratterizzate dalla presenza di stabilimenti di produzione di cemento amianto nelle loro zone industriali, comuni come Bari e Broni (Pv) che ancora oggi ospitano nel centro abitato importanti siti produttivi dismessi che lavoravano la fibra killer, fino ad arrivare alle miniere di Balangero (To), la più grande d'Europa, ed Emarese (Ao) da dove veniva estratto il minerale prima della lavorazione nelle cementerie italiane e non solo".

La richiesta è quella di spostare la gestione dell'iter delle bonifiche dal Ministero agli Enti locali e di istituire il fondo nazionale per i siti orfani, ovvero gli stabilimenti di aziende fallite. "Nonostante l'urgenza sanitaria - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - le bonifiche vanno a rilento, grazie anche all'inefficiente gestione da parte del Ministero dell'ambiente delle conferenze dei servizi per la valutazione e autorizzazione dei piani e dei progetti per la bonifica. Bisogna spostare la gestione dell'iter in ambito locale, presso le Regioni o i Comuni, assicurando al Ministero e agli enti tecnici nazionali il compito di supportare, verificare e indirizzare il procedimento, garantendo ai cittadini trasparenza e disponibilità delle informazioni sullo stato di avanzamento del risanamento ambientale".

BS

mercoledì 4 novembre 2009

Amianto abbandonato nel casalese. C'è la denuncia di una guardia ambientale

http://www.radiogold.it/site/notizia.php?id_art=d0f0f95425b41897afab9f6d80a2c91d&Example_Session=7796fa3c7adfeffc244dc2e8ecb075d3

Casale Monferrato - L'incubo amianto non è finito. Federico Cappello, commissario per la Regione Piemonte e membro delle Guardie Ambientali d'Italia sezione di Alessandria, denuncia la presenza di alcune discariche di rifiuti contenenti lastre di amianto, in diverse località del casalese. Il materiale sarebbe in stato avanzato di degrado.
La guardia ambientale ha anche trovato due automezzi abbandonati in via Adam 24. Cappello ha inviato al sindaco Demezzi le foto che documentano questa situazione.

martedì 3 novembre 2009

A Torino si parla d'amianto


http://www.nuovasocieta.it/attualita/3039-ddr.html

di Giovanni Ruotolo

A poco più di un mese dall'inizio, al tribunale di Torino, del più importante processo mai celebrato ai Europa per casi di morte e malattie professionali causate dall'esposizione all'amianto, Torino ospita, dal 6 all'8 novembre la seconda conferenza nazionale sull'amianto, dal titolo "Amianto e giustizia". Sarà l'occasione per fare il punto su quanto fatto per eliminare completamente l'amianto, che oggi provoca in Italia, secondo le stime dell'Associazione italiana degli esposti all'amianto,4.000 morti ogni anno). Ciò è possibile se l'amianto verrà eliminato dal territorio nazionale a partire dai siti più inquinati, dove la dispersione della fibra killer è maggiore.
Secondo gli organizzatori della conferenza, una serie di sigle che vannno dalla Fiom Cgil, a Legambiente, alla Associazione vittime di Casale Monferrato "Servono, prima di tutto, le bonifiche ambientali, in sicurezza, prive di rischio per gli abitante e i lavoratori". Ma le vittime dell'amianto richiedono anche altre importanti risposte che vanno "dalle condanne giuste per i responsabili, risarcimento del danno alla sorveglianza sanitaria per gli ex esposti, ricerca per individuare le migliori cure per coloro che si sono ammalati e si ammaleranno ed infine l'istituzione del Fondo delle vittime dell'amianto (esiste la legge, ma non è operativa da quasi due anni); con il riconoscimento dei lavoratori ex esposti a lasciare il lavoro con anticipo, quale salvaguardia della salute e indennizzo del torto subito".

Negli ultimi vent'anni, la mortalità per mesotelioma (il tumore indotto dall'inalazione d'amianto, con un tempo di latenza di circa 30 anni) ha avuto un'impennata e si prevede un'ulteriore crescita. Secondo uno studio pubblicato nel 1997 dall'Istituto Superiore della Sanità e dall'Enea, erano 130 in Italia i Comuni a rischio per l'amianto, buona parte dei quali in Piemonte (si pensi alla cava di Balangero, all'Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo, alle industrie torinesi dei dischi dei freni ed alle attività edili di coimbentazione).

Il primo appuntamento della tre giorni di conferenza sarà alla sala conferenze dell'Istituto Avogadro, alle 15, in corso San Maurizio 8. tutti gli appuntamenti del programma si possono consultare all'indirizzo internet http://www.conferenzamianto2009.beepworld.it/