mercoledì 27 maggio 2009

Avviata oggi a Siena sul primo paziente una nuova possibile cura per il mesotelioma pleurico.


http://www.ilmonferrato.it/articolo_attualita'.php?ARTICLE=e69b3dace6b071023dd91dcb237a2ac7

Dall'ufficio stampa del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena riceviamo e pubblichiamo

Trattato oggi a Siena il primo paziente al mondo con una nuova possibile cura per il mesotelioma pleurico. L’importante traguardo è stato raggiunto dall’U.O.C. Immunoterapia Oncologica del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretta dal dottor Michele Maio, unico reparto in Italia di oncologia medica dedicato alla terapia immunologica e biologica del cancro, su cui ha investito molto la Regione Toscana anche attraverso l’Istituto Toscano Tumori.

«Si tratta di un anticorpo monoclonale – spiega Maio – che stiamo già sperimentando con risultati promettenti in altri tumori dell’uomo e che ora, per la prima volta, viene impiegato per combattere questa malattia, ad alto impatto sociale in quanto direttamente correlata all’esposizione ambientale e professionale all’amianto».

Lo studio senese è di fase due e coinvolgerà ventinove pazienti provenienti da tutta Italia con specifiche caratteristiche cliniche e biologiche, selezionati anche dal Gruppo Italiano per il Mesotelioma presieduto dal dottor Luciano Mutti, di cui fa parte l’èquipe diretta dal dottor Maio.

«La molecola che stiamo utilizzando è in grado di ‘togliere il freno’ al sistema immunitario – aggiunge Maio – bloccando anche l’attività di una popolazione specifica di linfociti che ne regola fisiologicamente l’attività. In questo modo viene fortemente potenziata la risposta immunitaria al tumore. L’immunoterapia può quindi rappresentare una strategia terapeutica promettente perchè per il mesotelioma, le tre armi comunemente usate contro il cancro e cioè chirurgia, radioterapia e chemioterapia non sono particolarmente efficaci poichè, nella maggioranza dei casi, la malattia viene identificata solo in fase avanzata».

Il progetto clinico appena avviato è frutto di un lungo e complesso lavoro di ricerca di laboratorio, svolto anche in collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e reso possibile grazie a specifici finanziamenti assegnati negli anni scorsi all’équipe del dottor Maio dalla Fondazione Buzzi Unicem di Casale Monferrato che sostiene progetti e interventi per la diagnosi e cura di questa malattia che, in alcune aree italiane, ha una frequenza di nuovi casi di 10-15 volte superiore rispetto al resto della popolazione, con circa 1500 nuovi casi all’anno e che, si prevede, avrà un picco d’incidenza tra il 2020 e il 2025.

«Lo studio – conclude Maio – terminerà nel 2011 e, in caso di risultati positivi, passerà alla fase tre, coinvolgendo diverse centinaia di pazienti non solo in Italia ma anche all’estero. La ricerca di nuove e più efficaci terapie per il trattamento del mesotelioma è infatti un’esigenza sentita sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo».

venerdì 22 maggio 2009

Per l'amianto cinque miliardi di risarcimenti danni. Senza contare le bonifiche

http://www.ilmonferrato.it/articolo_attualita'.php?ARTICLE=9b5a577d911aa6a71f7c78a8ad740675

Il comitato regionale INPS ieri mattina - giovedì - ha votato all’unanimità (con la sola astensione dei rappresentanti di Confindustria) l’ordine del giorno che invita la Direzione Nazionale dell’Istituto alla costituzione di parte civile nel processo amianto che si sta istruendo a Torino allo scopo di ottenere il risarcimento delle spese sostenute a causa dell’amianto.
Un mare di soldi per pagare le indennità ai lavoratori che hanno svolto un’attività riconosciuta estremamente pericolosa e usurante per la salute, soldi dei cittadini che adesso l’INPS vuole indietro dagli eventuali responsabili.
Lo rende noto Bruno Pesce, componente del comitato regionale dell’INPS ma anche coordinatore del Comitato Vertenza Amianto e - da decine di anni ormai - in prima linea nella lotta contro la fibra killer.
E la costituzione dell’INPS - che sarà formalizzata probabilmente nell’udienza di lunedì prossimo, 25 maggio - sarà pesante in quanto i suoi avvocati hanno anticipato che si aggirerà attorno ai tre miliardi di euro.
Complessivamente il risarcimento richiesto sarà di oltre cinque miliardi di euro, una cifra enorme.
Vanno infatti considerati anche i 250 milioni di euro che intende chiedere l’INAIL, e quelle avanzate da ognuna delle singole parti lese: dagli 800mila euro al milione, spiegano i legali che significa un conto da circa 2,5 miliardi di euro, visto che le vittime dell’Eternit in Italia sono state complessivamente finora 2889.
E le spese per le bonifiche?
Vanno poi aggiunte le spese sostenute da Comuni, Province e Regioni per le bonifiche ambientali, indispensabili per azzerare il rischio amianto, tutt’oggi.
Si parla di altre centinaia di milioni di euro considerata l’enorme quantità di manufatti in cemento-amianto ancora oggi presenti in Italia.
Rimozioni, smaltimento, costruzione di discariche tutte spese causate dall’amianto.
Non si è ancora costituito invece- per ora - lo Stato italiano.
Le udienze preliminari
Le udienze riprenderanno lunedì 25 maggio e associazioni e sindacati stanno organizzando la trasferta. Quasi tre i pullman già costituiti ieri pomeriggio - giovedì - ma chi volesse partecipare è invitato a mettersi in contatto con le sedi sindacali.
L’udienza di lunedì
Nell’udienza di lunedì prima interverrà la difesa degli indagati (lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Cartier) che presenterà opposizione alle ultime costituzioni da parte di alcune associazioni, poi la Procura replicherà e il giudice potrebbe cominciare comunicare le proprie decisioni in merito alle costituzioni di parte civile o - più probabilmente - si limiterà a comunicare come intende procedere.
Le udienze preliminari sono già fissate fino al 27 di luglio, ma «si spera che non sia necessario giungere fino a tale data e che si possa procedere con il rinvio a giudizio al più presto», dice Pesce, che sottolinea che la costituzione di parte civile è stata sospesa proprio per evitare di tirare alle lunghe questa fase preliminare.
L’auspicio delle parti lese è naturalmente che vengano accolte le richieste della Procura soprattutto per il «disastro ambientale doloso ancora in attualità perché il polverino è tuttora i giro e i responsabili non hanno mai detto nulla neanche dopo la legge del 1992 che ha messo al bando l’amianto; nessuno si è sentito in dovere in dover di lanciare l’allarme, pur sapendo che c’era in essere un rischio estremamente grave».
Uno snodo fondamentale per evitare la prescrizione; a quel punto i tempi lunghi del processo non inciderebbero più di tanto.
Massimiliano Francia

martedì 19 maggio 2009

Processo Eternit, numerose parti civili chiedono di costituirsi a Torino

http://www.lanuovaecologia.it/view.php?id=10990&contenuto=Notizia

Numerose le richieste di costituzione di parte civile giunte al gip Cristina Palmesano, che non ha potuto sciogliere la riserva su chi ammettere e chi no. Sono circa 750 i malati e i parenti dei morti fra i lavoratori. Prossima udienza il 25 maggio

La Cassazione: «Danni morali per i disastri ambientali»


Ci sono persino un paio di enti per la protezione degli animali fra i soggetti pubblici e privati che vogliono salire sul treno del maxi-processo Eternit (due imputati per 2.889 parti lese) costituendosi parte civile. Le loro proposte sono state formalizzate, ieri a Torino, alla ripresa dell'udienza preliminare, e si sono aggiunte a uno sterminato elenco fatto di onlus, sindacati, organi territoriali, associazioni dalla Campania alla Venezia Giulia. Il lavoro del gup Cristina Palmesino è piuttosto complicato, tanto che non ha potuto sciogliere la riserva su chi ammettere e chi no: le richieste arrivano in cancelleria di continuo, fuori udienza, e altre ancora se ne attendono fino al prossimo appuntamento, fissato per il 25 maggio.

Fra le parti civili ci sono ovviamente circa 750 malati di amianto e parenti dei morti fra i lavoratori delle sedi Eternit di Casale Monferrato, Cavagnolo nel Torinese, Rubiera in Emilia, Bagnoli nei pressi di Napoli, tutelati spesso da comitati che da anni si battono per i loro diritti e che, con la loro opera, hanno fornito un contributo allo studio e alla conoscenza del fenomeno. Ma questa causa, che è la più grande mai celebrata in materia e viene seguita anche dal resto d'Europa, chiama tanti altri aspiranti protagonisti, accolti spesso dal sarcasmo degli avvocati difensori dei due imputati, il magnate elvetico Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis de Cartier: "Come è possibile - hanno detto - fare assurgere al rango di parte civile un ente rappresentato solo da un marito e una moglie?". Oggi le nuove richieste sono state una decina.

Alcune sono giunte da cittadini di Bagnoli. Il comune di Napoli non si è ancora costituito, anche se l'annuncio si trova già in cancelleria. L'avvocato Ezio Bonanni, legale di un certo numero di associazioni, nel corso dell'udienza ha preso la parola per anticipare che "se saremo ammessi chiederemo che lo Stato italiano venga citato come responsabile civile". Nei corridoi, davanti alle telecamere, si domanda perché proprio lo Stato non si sia costituito "visto che è il maggiore danneggiato", poi distribuisce un libro che illustra il contenuto del suo ricorso alla Corte dei diritti dell'uomo, a Strasburgo. L'Inps, che pare ipotizzi danni per miliardi, sta valutando la possibilità di presentarsi.

martedì 5 maggio 2009

Eternit SpA

http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2009/05/05/1020312-eternit_anche_pontino_vittime.shtml

«Eternit Spa», anche un pontino tra le vittime
Anche un pontino, che si era trasferito a Torino per lavoro, tra le persone offese nell'ambito del procedimento a carico dei responsabili della gestione della Eternit s.p.a.

«Come Osservatorio Nazionale Amianto - sostiene l'avvocato Bonanni - siamo costituiti a Torino contro i due magnati svizzeri, Ernest Schmidheiny Stephan e Louis De Cartier De Marchienne. L'accusa è sostenuta dal procuratore Guariniello.
Ipotizzati due reati non contro la persona ma contro l'incolumità pubblica. I due hanno fatto una proposta transattiva offrendo per ogni deceduto circa 50mila euro. Naturalmente l'Osservatorio e la singola famiglia della provincia di Latina non accetteranno alcuna ipotesi transattiva, anzi chiederanno di poter ipotizzare il reato di strage».
È in piedi anche una seconda indagine, sempre affidata al procuratore Guariniello, dove ci sarebbe già l'elenco di altre centinaia di deceduti. «Chiederemo pure un monitoraggio per la provincia di Latina» conclude Bonanni.
Ale.Fre.