martedì 8 dicembre 2009

ETERNIT: GIOVEDI' A TORINO SI APRIRA' UN PROCESSO STORICO

http://www.agi.it/torino/notizie/200912081234-cro-r010147-eternit_giovedi_a_torino_si_aprira_un_processo_storico

Ancora una volta a Torino, ancora nella maxi aula numero 1 del Palazzo di Giustizia. Il processo per le vittime dell'eternit si aprira' giovedi' nello stesso luogo dove si sta celebrando un altro processo simbolo delle morti sul lavoro, quello per il rogo della Thyssen. Non a caso, mentre nel tribunale si aprira' il dibattimento, fuori, per le strade, sfilera' la manifestazione nazionale contro le 'morti bianche', che culminera' proprio davanti al tribunale, dove sono attesi decine di pullman da tutta Italia e anche da molti Paesi europei.
Il processo Eternit e' il piu' ampio che sia mai stato celebrato per questioni legate all'amianto: 2.889 le parti lese, tra familiari di deceduti, eredi o persone che si sono ammalate per gli effetti della lavorazione dell'amianto negli stabilimenti italiani di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo(Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).
Chiusi nel 1986, ma la tragedia prosegue ancora con decine di casi di malattie amianto-correlate ogni anno. Un disastro di cui e' chiamato a rispondere direttamente il vertice della multinazionale, che si e' succeduto dal 1952: il barone Jean-Marie Louis Ghislain de Cartier de Marchienne, 88 anni, e il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 62 anni, accusati di disastro doloso e rimozione volontaria di cautele. Il rinvio a giudizio era stato disposto dal Gup il 22 luglio scorso, ma la novita' forse piu' eclatante e' arrivata poche settimane fa, quando il tribunale di Torino ha citato come responsabile civile all'udienza del 10 dicembre la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una citazione richiesta dalla vedova di un cittadino di Casale Monferrato deceduto a causa dell'esposizione all'amianto lavorato: secondo la signora, lo Stato italiano e' responsabile "per non avere adottato i provvedimenti necessari a garantire il rispetto dei principi costituzionali e l'attuazione delle specifiche direttive Cee in materia di tutela della salute dei lavoratori" e chiede, quindi, che "sia condannato con gli imputati del procedimento penale al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali".
Nel processo sono 10 le parti civili che si sono finora costituite, compresi Cgil, Insp e Inail: quest'ultimo ente chiede il risarcimento di circa 246 milioni di euro spesi per gli indennizzi ad ammalati e familiari. Nelle prime udienze non si entrera' ancora nel vivo: saranno per lo piu' dedicate alla burocrazia processuale, con costituzioni di parte civile, liste di testimoni da presentare ed altri adempimenti.
Il dibattimento dovrebbe avere un calendario di due udienze a settimana, un ritmo che dovrebbe ulteriormente escludere il rischio di essere eventualmente toccato dalle norme sul cosiddetto "processo breve".(AGI) Cli/Chc/To/Ral

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