venerdì 17 aprile 2009

Chi butta l'amianto nei fossi?


Le segnalazioni dei nostri lettori (il Monferrato)

Casale - 16/04/2009
Nuove segnalazioni di rifiuti abbandonati da parte di lettori e cittadini che hanno indirizzato mail con documentazione fotografica al nostro giornale e al Comune di Casale.
Incredulità e anche rabbia soprattutto per l’abbandono di onduline e manufatti in eternit, a fronte della situazione drammatica che proprio per via dell’inquinamento da amianto la città sta vivendo. Situazione tanto più assurda se si pensa che da anni ormai il Comune promuove un servizio gratuito di ritiro dei materiali in eternit.
Ma in generale la questione rifiuti emerge nella sua costante problematicità per i disservzi, per la mancanza di controlli sul territorio
Rifiuti abbandonati sono stati segnalati in zona Cittadella da Lorenzo Franceschini (gli stessi che probabilmente aveva indicato Federico Cappello) e a tale proposito il Comune aveva fatto scattare la segnalazione alla ditta incaricata - con apposito appalto - di raccogliere in sicurezza tali materiali abbandonati.
Ancora Federico Cappello della associazione Amici della Natura - segnala «in Argine fiume Po lato Canale Lanza e Montecarlo, discariche di rifiuti presumibilmente illecite con diverse tipologie di materiali (compreso rottami di lastre di onduline). Si è ritenuto opportuno segnalare quanto sopra finché gli Uffici interessati possano avviare gli opportuni accertamenti tesi a verificare se tale condotta configuri un illecito punibile ai sensi dell’art. 192 del D.L. 3 aprile 2006, n 152., nonchè per disporre gli opportuni interventi di bonifica».
La prossima settimana - fa sapere l’assessore all’Ambiente Riccardo Revello - si riunirà la commissione tecnica formata dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Casale, da Comune di Coniolo, Parco del Po e AIPO per esaminare la problematica degli abbandoni di rifiuti lungo il fiume. «Si valuterà se e dove è possibile mettere sbarre o barriere di dissuasione per impedire accesso degli automezzi e la proposta avanzata dal parco del Po di posizionare una videocamera sull’argine Morano per registrare gli ingressi e individuare eventuali mezzi che scarichino abusivamente».

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